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Il vino è la nostra identità
Molto più di una bevanda, è cultura, storia, amicizia e verità
Che cos’è il vino? In Italia il vino non è una semplice bevanda, ma molto di più. Il vino è cultura, storia, civiltà, lavoro, sacralità e convivialità, progresso e tradizione, territorio e conoscenza. In una parola, in Italia il vino è identità. A differenza di altre bevande molto più semplici, senza storia, importate da altri continenti o derivanti da un processo di industrializzazione e standardizzazione, il vino costituisce da sempre un pezzo irrinunciabile dell’identità italiana. E anche europea.
Il vino di Fattoria Ca’ Rossa, ad esempio, racconta nel calice la storia della nostra famiglia e della nostra azienda, ma anche il territorio di Bertinoro, la nostra filosofia, la nostra identità.
Come sarebbe la nostra vita senza vino? Che cosa si racchiude in una bottiglia o in un calice di vino? Scopriamolo insieme attraverso le parole di alcuni personaggi storici, filosofi, artisti e scrittori che in diverse epoche hanno detto la loro verità sul vino.
Il vino è…
Convivialità e condivisione
Felicità e consolazione
Conoscenza e cultura
Verità e franchezza
Convivialità e condivisione
Il vino è convivialità, amicizia e condivisione. Se lo scrittore Edmondo De Amicis disse che “il vino aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla all’amore”, il poeta e giornalista Libero Bovio fu ancora più diretto precisando che “l’acqua divide gli uomini, il vino li unisce”.
“Una bottiglia di vino implica la condivisione; non ho mai incontrato un amante del vino che fosse egoista” osservò una volta l’intellettuale americano Clifton Fadiman, forse perché “il miracolo del vino consiste nel rendere l’uomo ciò che non dovrebbe mai cessare di essere: amico dell’uomo” come ebbe modo di chiarire un giorno l’economista tedesco Ernst Engel.
Felicità e consolazione
Il vino è felicità, parola di… genio! Leonardo Da Vinci, infatti, scrisse che “Da noi, gli homini dovrebbero nascere più felici e gioiosi che altrove, et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni”. Anche quel pessimista cosmico di Giacomo Leopardi ebbe a dire che “il vino è il più certo, e (senza paragone) il più efficace consolatore”. Avvicinandoci ai giorni nostri la massima di Mario Soldati, autore di “Vino al vino”, è tanto breve quanto chiara: “il vino è per l’anima ciò che l’acqua è per il corpo”.
Conoscenza e cultura
Ma il vino è anche conoscenza, cultura, civiltà. “Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva, si gusta, si sorseggia e… se ne parla” disse un giorno re Edoardo VII, sommelier ante litteram. A capire che dento a una bottiglia di vino è contenuto molto più di un liquido goloso fu anche lo scrittore Ernest Hemingway, che senza tanti giri di parole affermò che “il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”.
“Il whisky! Niente di più grezzo da inghiottire. Nei paesi civilizzati, si beve vino” ci tenne a chiarire durante la sua esistenza il grande Charles Chaplin. “Si è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla” tagliò corto in un’occasione lo scrittore francese Nicolas Boileau, mentre il famoso biologo e chimico Louis Pasteur arrivò a sostenere che “una bottiglia di vino contiene più filosofia che tutti i libri del mondo”.
Verità e franchezza
Sapete chi disse per la prima volta “In vino veritas”? Lo scrittore romano Plinio il Vecchio: era il primo secolo dopo Cristo! Il concetto è tanto chiaro quanto… vero che nel corso della storia è stato ribadito più volte da molti uomini famosi al di là di ogni differenza di vedute.
Il filosofo e politologo Karl Marx un giorno avvertì: “Non fidatevi di una persona che non ama il vino”, il poeta Charles Baudelaire scrisse che “chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere”. “Vino e musica furono sempre per me i migliori cavatappi” ammise il drammaturgo russo Anton Cechov, mentre con meno poesia e più praticità lo scienziato Benjamin Franklin disse che “quando il vino entra, esce la verità”.