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La degustazione alla cieca: tutti i segreti
Semplice gioco, sfida per esperti o esperienza utile a tutti?
La degustazione alla cieca – o il blind wine tasting, come si dice in inglese – è un semplice gioco, una sfida riservata a sommelier e addetti ai lavori o un’esperienza da cui chi ama il vino può imparare insegnamenti interessanti? E’ una domanda che spesso ci viene rivolta da chi visita la nostra cantina e si sta appassionando al mondo del vino. Proviamo a rispondere a questo quesito.
La degustazione alla cieca: come prepararla
Degustare un vino alla cieca significa assaggiare un vino senza sapere cosa c’è dentro al bicchiere. A livello pratico una degustazione alla cieca si prepara in modo semplice. Occorre una persona incaricata di preparare un gruppo di bottiglie in modo che sia impossibile riconoscerle da parte di chi le assaggerà. Possiamo coprire l’etichetta di ogni bottiglia fasciandola con un tovagliolo o un pezzo di stoffa oppure utilizzare dei veri e propri “vestiti” creati appositamente per queste esperienze.
Perché degustare alla cieca
La domanda fondamentale è proprio questa: perché degustare alla cieca? Per vedere chi è più bravo a riconoscere un vino? Per scoprire se siamo in grado di capire cosa stiamo bevendo? Per non lasciarci influenzare dal nome del produttore nella valutazione di un vino? Possono essere tutte risposte giuste, a fare la differenza ogni volta è il contesto in cui decidiamo di fare una degustazione alla cieca. Una pratica, è bene dirlo, che spesso appassiona sia i wine lovers più esperi sia chi non è particolarmente esperto di vino.
I vantaggi della degustazione alla cieca
Il vantaggio principale di degustare alla cieca è quello di risvegliare i nostri sensi, spesso assopiti quando ci avviciniamo a un bicchiere di vino. Se non conosciamo il vitigno, l’annata, il territorio, il produttore e altre informazioni utili sul vino presente nel nostro calice, siamo chiamati a un surplus di attenzione per decifrare ciò che stiamo bevendo. In questo senso la degustazione alla cieca può rivelarsi un compito stimolante.
La degustazione alla cieca tra i professionisti
Chi è chiamato a esprimere valutazioni su un gruppo di vini – le commissioni per l’attribuzione delle DOC, i giudici di un concorso enologico, ecc. – spesso ricorre alla degustazione alla cieca. In questo caso i vini sono organizzati in batterie all’interno delle quali sono presenti quelli di una stessa tipologia (es. Romagna Doc Sangiovese 2018) e a chi deve valutare vengono date unicamente queste due indicazioni: di che tipo di vino si tratta e di che annata è. Chi degusta, infatti, in questo caso deve conoscere le caratteristiche che questo vino dovrebbe esprimere e il suo compito è dare una valutazione sulla corrispondenza del vino rispetto ad esse. Ma la degustazione alla cieca può essere anche un modo per scoprire chi è più bravo a riconoscere un vino: in questo caso, una volta versato il vino, nessuna informazione verrà data agli sfidanti.
La degustazione alla cieca tra amici
Può essere divertente ritrovarsi con un gruppo di amici per una degustazione alla cieca. Facciamo un esempio. In Romagna ci sono tante espressioni di Albana, il vino bianco per eccellenza del nostro territorio. Spostandoci di pochi km da una zona di produzione a un’altra, scopriamo che questo vino acquista diverse sfumature diverse. Se prendiamo 5-6 bottiglie e una persona per noi si incarica di farcele assaggiare senza farci sapere cosa stiamo bevendo, ci potrà far vivere un’esperienza interessante che ci aiuterà a capire quale bottiglia è la nostra preferita senza farci influenzare da fattori diversi rispetto al nostro palato.