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Il vino al tempo del Coronavirus
Tra riflessioni e aperitivi a distanza
Diciamocelo senza troppi giri di parole: stare a casa non ci piace, non ci siamo abituati e ci manca poterci trovare in compagnia di amici e familiari per fare un po’ di festa o condividere semplicemente un pranzo e una cena. Ma dobbiamo farlo, su questo non ci piove, e lo faremo con la massima scrupolosità.
A poco a poco che passano i giorni chiusi tra le mura di casa, però, ecco che scopriamo anche piccoli piaceri che sembra avessimo dimenticato. Leggere un buon libro, guardare un bel film, ascoltare il nostro disco preferito, dedicarci a quell’hobby che avevamo trascurato senza dover guardare continuamente l’orologio o il display del telefonino che prima ci invitava a correre, ad affannarci, ad andare a destra e a sinistra spesso senza sapere bene neanche verso dove.
Anche il bere un calice di vino in questi giorni di Coronavirus ha assunto una nuova dimensione. Nel chiuso della nostra cucina, sul terrazzo di casa, in sala da pranzo o seduti in poltrona bere stappare una bottiglia di vino è diventato un atto più intimo. I pensieri sono meno stropicciati, si distendono, prendono forme nuove, richiamano ricordi. I profumi e i sapori sono più forti, ricchi di sfumature, diventano piccole navicelle su cui salire e andare per qualche minuto alla scoperta di universi lontani racchiusi in bottiglia.
Certo, qualcuno di noi non vuole rinunciare giustamente a quell’ingrediente essenziale del vino che è la convivialità e così nascono aperitivi e brindisi a distanza improvvisati grazie ai social network e alle chat. Si stappa una bottiglia insieme ad amici distanti magari migliaia di km. Io apro un Sangiovese, tu uno Zibibbo, lui un Friulano e lei invece un Primitivo di Manduria, ma il gusto di alzare il calice insieme e di raccontarci come abbiamo trascorso la giornata non ce lo toglie nessuno. E ci fa sentire parte tutti di un’unica grande famiglia.
Ricordiamoci di queste piccole cose quando torneremo alla nostra vita di tutti i giorni. Conserviamo il piacere di dedicare tempo a noi stessi e di fermarsi a raccontarci e ad ascoltarci gli uni e gli altri con gli amici e le persone che prima sfrecciavano nelle nostre vite a bordo di una mail, di una telefonata di lavoro fatta in fretta perché ci stanno chiamando sull’altra linea o di un saluto al volo in piazza perché dobbiamo correre in ufficio a sbrigare alcune faccende importanti. Coltiviamo l’essenziale che conta più dell’importante.
Ecco cosa ci regala e cosa ci insegna il vino al tempo del Coronavirus. E se nella vostra cantina iniziano a scarseggiare le bottiglie, dato che non possiamo muoverci da casa, in questi giorni abbiamo attivato un servizio di consegna a domicilio gratuito (minimo d’ordine 6 bottiglie).
Chi ha bisogno di un buon carburante per l’anima può chiamarci allo 0543445130