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Autunno in Romagna è castagne e cagnina
Un abbinamento tradizionale per una pausa di gusto e relax
Autunno in Romagna vuol dire castagne e cagnina. Ci sono ben pochi cibi, infatti, così evocativi della nostra terra in questo periodo dell'anno, quando i primi freddi cominciano a farsi sentire e sale la voglia di riunirsi attorno al fuoco. Anche in un anno come questo, dove non ci è concesso trovarsi in grandi gruppi, trascorrere una serata vicini al camino o seduti attorno alla tavola della cucina a sbucciare le castagne e a bere un buon bicchiere di vino è un rito a cui non vogliamo rinunciare.
Le castagne sono uno dei frutti più prelibati del bosco, in Romagna sono famose quelle di Castel del Rio, che vantano la menzione di Igp. Arrostite sulla brace o lessate, fate voi, noi vi consigliamo l'abbinamento migliore per una pausa di gusto e calore da concedervi a fine giornata.
Se preferite le caldarroste abbrustolite sul fuoco la scelta migliore è il nostro Gotico, cagnina dolce (uva Terrano) dai profumi intensi di lamponi e mirtilli e un sapore acidulo e leggermente tannico.
Se, invece, andate matti per le castagne bollite il consiglio è di accompagnarle con una buona bottiglia di Brunoro, vino rosso da uve stramature di Terrano carezzevole e morbido, una coccola di frutti rossi e spezie che vi conquisterà.
Una curiosità: la Cagnina in Romagna è un'istituzione, ma dovete sapere che in realtà quest'uva ha origine in Istria, quindi sull'altra riva dell'Adriatico. Furono i Bizantini a importarla in Romagna dai Balcani insieme alle pietre calcaree con cui costruirono le splendide basiliche e i mausolei di Ravenna.
Un suggerimento: se volete stupirvi, provate ad abbinare le nostre due versioni di Cagnina con formaggi stagionati.