Cabernet
Cabernet Sauvignon
Possente e nobile signore delle terre di Romagna
E' un vitigno internazionale classico originario del Bordolese, particolarmente adatto per la produzione di vini di notevole qualità e grande longevità. Da sempre coltivato per la sua incredibile capacità di adattamento anche in condizioni climatiche avverse, il Cabernet Sauvignon esprime alla perfezione le caratteristiche del terroir in cui viene impiantato.
La struttura chimica di questo vitigno consente lunghe macerazioni e affinamento in legno, che gli permettono di sviluppare nel tempo un bouquet di profumi e sensazioni organolettiche complesso e affascinante.
Quando raggiunge la piena e completa maturazione, il Cabernet Sauvignon genera vini equilibrati, armonici ed adatti ad un lungo invecchiamento.
Si narra che...
Le origini di questo vitigno sono state, per secoli, avvolte in un alone di mistero ed incertezza.
Le prime notizie certe relative al Cabernet Sauvignon testimoniano che la prima zona in cui quest'uva fu coltivata in modo estensivo ed intensivo fu la regione di Bordeaux, ovvero la terra che ancora oggi è ritenuta, all'unanimità, il suo territorio d'elezione.
Le fonti storiche indicano che quest'uva iniziò a diffondersi e ad essere coltivata nelle aree del Bordolese intorno alla fine del XVIII secolo. Le ricerche condotte per classificare e descrivere il Cabernet Sauvignon hanno portato gli studiosi a credere che quest'uva sia, con molta probabilità, la celebre vite Biturica, decantata ed elogiata dal naturalista Plinio il Vecchio nel suo celebre trattato Naturalis Historia. Il nome "Biturica" deriva dalla popolazione dei Biturigi che, all'epoca di Plinio, era stanziato sul versante settentrionale dei Pirenei.
Studi più recenti, realizzati dall'Università di Bordeaux per definire le caratteristiche genetiche del Cabernet Sauvignon, hanno consentito di svelare la sua origine, identificandola come un incrocio spontaneo fra il Cabernet Franc e il Sauvignon Blanc, dei quali avrebbe anche ereditato parte dei loro nomi per formare la propria denominazione.
Il Cabernet Sauvignon ai giorni nostri
Il Cabernet Sauvignon produce un'uva capace di generare vini robusti e magnificamente eleganti e raffinati, in cui si riflettono con chiarezza e trasparenza le peculiarità tipiche del territorio da cui proviene, e più specificatamente, le tecniche colturali e le pratiche di vinificazione adottate in cantina.
Il Cabernet Sauvignon produce grappoli con acini piuttosto piccoli e dalla buccia spessa, ricca di sostanze coloranti e tanniniche, in relazione piuttosto elevata rispetto al succo. Grazie a questa caratteristica, i vini prodotti con queste uve si rivelano sempre piuttosto robusti e tannici. La tecnica più frequentemente utilizzata per la vinificazione del Cabernet Sauvignon prevede l'uso di botti - e più specificamente la barrique - che conferisce al vino qualità olfattive ed organolettiche estremamente gradevoli, contribuendo anche ad arrotondare la forte astringenza grazie all'aggiunta di tannini più morbidi e dolci, tipici del legno.
Rivestita da una buccia ricca di sostanze coloranti, l'uva del Cabernet Sauvignon presenta un colore particolarmente intenso e carico, talmente compatto e corposo da rendere il vino prodotto impenetrabile alla luce. Le tonalità del rosso si fanno sempre più scure e ombrose man mano che il vino prosegue il suo processo di invecchiamento e maturazione, fino ad accendersi di cangianti riflessi porpora, simili a quelli preziosi del rubino.
Al naso, il Cabernet Sauvignon libera sensazioni e qualità aromatiche spiccate e ben definite, in genere facilmente riconoscibili grazie alla presenza di forti aromi di frutti a bacca nera, fra cui emergono per predominanza e struttura il ribes nero e l'amarena, ma anche mirtillo e prugna. La vinificazione in botte conferisce al Cabernet anche delicati aromi di vaniglia e legno tostato, presenti, con intensità più o meno accentuate, a seconda del legno impiegato e dei tempi di maturazione del vino. Nei vini di maggiore complessità, non è insolito percepire anche aromi di liquerizia e tabacco, oltre ad inconfondibili note olfattive cedute dal legno, come la vaniglia, scatola di sigari, caffè e legno di cedro, ma anche sentori speziati, come la cannella, il chiodo di garofano, la noce moscata, il rabarbaro, il pepe nero e la china.